Le aziende, che utilizzano castelletti e fidi bancari, sono in una situazione di perenne abuso da parte delle banche e, ogni anno, accumulano migliaia e migliaia di euro di interessi pagati a istituti di credito che non sono dovuti.
Scoprire che i propri rapporti con la banca sono stati oggetto di anatocismo e usura bancaria può portare a ottenere decine di migliaia di euro di risarcimento, e spesso non è necessario né ledere il rapporto con l’istituto né intentare una causa legale per il risarcimento.
Le banche sono ormai abituate a gestire richieste di rimborso e sanno perfettamente che un processo comporterebbe il sostenimento di ingenti spese, spreco di tempo e risorse e un alto rischio di condanna a risarcire.
Le banche infatti oltre al vero e proprio tasso di interesse, richiedono in aggiunta anche altre forme di remunerazione, come le commissioni di messa a disposizione fondi, le spese per movimenti, le spese di tenuta conto, ecc. che devono essere considerate nel calcolare l’usura bancaria di finanziamenti e conti correnti.
La legge dice che per determinare l’interesse effettivo che la banca chiede, occorre tener conto di tutte le forme di remunerazione richieste al cliente, con l’unica esclusione dell’imposta di bollo statale.
Considerato inoltre che qualora gli interessi moratori al momento della stipula superino il tasso soglia, non è dovuto alcun tipo di interesse né moratorio né corrispettivo anche se quest’ultimo è stato convenuto nei limiti della soglia, è chiaro che la percentuale di usura bancaria applicata ai correntisti è elevatissima ed elevatissimo è il diritto di rimborso.